Piccolo Teatro Grassi, Via Rovello, Milano, MI, Italia
Un povero, un poliziotto, un muto e un cavallo si ritrovano in una sorta di terra di nessuno. Aspettano qualcuno che forse non arriverà, mentre discutono di alcune questioni sociali fondamentali: la distribuzione del reddito, le disuguaglianze, la povertà. Le delusioni del mito del progresso diventano allora oggetto di un dialogo tra personaggi apparentemente inconciliabili, che lentamente scoprono di avere in comune più di quanto pensassero. E poi c’è quel segno Z, che li spinge a scambiarsi i ruoli: come in una quadriglia, in cui ciascuno, a turno, prende il posto dell’altro.
«La maschera di Zorro – spiega Antonio Latella, regista e coautore assieme a Federico Bellini – è un’evoluzione borghese dei nostri zanni. “Zanni” e “Zorro” iniziano con la stessa lettera: è lei la vera eroina. Hanno cercato di convincerci che gli ultimi saranno i primi e forse ci abbiamo creduto. Credo che la lettera Z racchiuda in sé tutte le implicazioni che possono derivare da questa frase».
Scene Annelisa Zaccheria
Costumi e simboli personaggi Simona D’Amico
Musiche e suono Franco Visioli
Luci Simone De Angelis
Movimenti coreografici Alessio Maria Romano
Assistente alla regia Paolo Costantini
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Lo spettacolo prevede l’uso di luci stroboscopiche e scene di nudo.
Piccolo Teatro Grassi, Via Rovello, Milano, MI, Italia
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