Teatro della Cooperativa

Teatro della Cooperativa, Via Privata Hermada, Milano, MI, Italia

Miles gloriosus – ovvero: morire d’uranio impoverito

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Informazioni

Sinossi
“Un testo ottimo e ben scritto, e che sorprende per l’intima coerenza interna. La prova matura d’un drammaturgo: Taurino ha reso comprensibile e ironico ciò che fa comodo che resti complicato. Uno spettacolo importante, da vedere!”


Franca Rame, dalla prefazione del testo Miles Gloriosus



Una storia di misteri, di morti e di colpe, di malati, tribunali e assurdità. Ma proprio per questo, chi meglio di due cialtroni può raccontarla?


L’ironia più feroce e il dramma della cronaca vera sono elementi intrecciati in un questo spettacolo (giunto al decimo anno di vita e alla centesima replica!) che, di storie, ne racconta due. Nato da una dettagliata inchiesta durata due anni, narra con toni comicissimi una tragedia. Perché appunto vi s’intrecciano la storia dei soldati vittime dell’uranio impoverito di ritorno dalle missionidipace negli anni ’90, lontani dal clamore retorico del patriottismo nostrano, e quella farsesca ed esilarante di due teatranti sciamannati, Mimmo e Pasquale, che, tanto cinici quanto cialtroni, cercano idee per il loro nuovo spettacolo: “Deve essere di teatro impegnato, civile! Perché il genere tira…”.


Sì, ma quale storia scegliere? Ecco allora che al motto di “le tragedie italiane a Teatro se l’è già fregate tutte Marco Paolini, se c’è libera questa qui dell’uranio bisogna approfittarne!”, i due diventeranno inconsapevoli narratori di una delle pagine più tristi e oscure nel recente passato del nostro Paese. Le vicissitudini dei due teatranti costituiscono una cornice che permette al pubblico di entrare nel racconto degli aspetti più sconcertanti della “Ustica degli anni 2000” (cioè di questi soldati mandati a morire senza protezioni), assistendo alle loro prove, mentre i due si documentano tra un comicissimo siparietto e l’altro. E i due vanno avanti nel loro progetto nonostante una serie di minacce – vere, documentate e citate nello spettacolo – subite da chi, della faccenda, si è interessato. La delicatezza e la lunghezza della vicenda (gli ultimi vent’anni di storia italiana) ha imposto una ricerca dettagliata su testi, sentenze, interviste a soldati e parenti di vittime, documenti di Commissioni Parlamentari e Difesa e che non potrà mai dirsi conclusa. Recenti sono sia sentenze di giustizia civile (ad oggi circa una settantina) che riconoscono la responsabilità dell’Uranio e la colposa sottovalutazione del rischio del Ministro della Difesa dell’epoca, on. Sergio Mattarella, sia un decreto-legge che conferisce impunità penale alle alte sfere dell’Esercito coinvolte nella vicenda. Le Associazioni parlano di 335 morti e 3800 malati. Per la Difesa queste cifre sono da ridursi a un decimo.”





Altre informazioni
Musiche di scena Orazio Attanasio

costumi Michela Battista

produzione Teatro della Cooperativa

Spettacolo vincitore Premio Migliore Regia al Festival Nazionale Calandra 2011

Testo Finalista al I Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2013
Foto Roberto Finizio




Critica
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