Campo Teatrale

Campo Teatrale, ingresso teatro, Via Pompeo Cambiasi, Milano, MI, Italia

Human farm

3,5
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Informazioni

Sinossi
In un futuro non molto lontano, un imprenditore visionario, finanziato da una potente cordata di multinazionali, ha creato, in un laboratorio segreto, una nuova tipologia di lavoratore destinata a rivoluzionare per sempre il mondo del lavoro. Il problematico, fragile e cagionevole essere umano sta per essere sostituito dal ben più docile, prestante e ubbidiente umanzo.


I pregi degli umanzi rispetto agli esseri umani sono innumerevoli. Gli umanzi lavorano senza sosta e soprattutto senza chiedere in cambio nulla; parole come malattia, ferie, maternità e stipendio per loro sono del tutto prive di significato. Per vederli saltare di gioia, basta sventolare davanti ai loro occhi uno dei loro amati buoni pasto.


Ma il maggior pregio degli umanzi riguarda l essere totalmente bio degradabili: una volta terminato il loro ciclo lavorativo, infatti, nessun costo per l azienda, nessun costo per la società: gli umanzi possono essere macellati, cucinati e dati in pasto ai loro simili per animare simpatiche feste aziendali.


A contrastare questo entusiasmante progresso nel laboratorio segreto, arriva un giovane e arrogante giornalista precario, convinto di poter cambiare il mondo con un reportage.


Dove lo porterà la sua incoscienza? Benvenuti nella Human Farm!





Altre informazioni

Soggetto di Rodolfo Ciulla e Daniele Milani

Scrittura di Rodolfo Ciulla


Script supervisor Gabriel Favata

Disegno audio e luci Matteo Giacotto

Scenografie Matteo Giacotto e Elisa Vannuccini


Coreografie Angelo Di Figlia



Human Farm è il secondo capitolo della Trilogia Distopica con cui i Fartagnan Teatro continuano la ricerca di un proprio linguaggio narrativo che fonde i riferimenti della cultura pop cinematografica e seriale con il medium artistico del teatro, approfondendone i risvolti tematici e i collegamenti con la contemporaneità.


Con Human Farm, la compagnia si immerge nelle problematiche dell’ attuale mondo del lavoro, traendo ispirazione dai classici della letteratura distopica, come 1984 di G. Orwell e Ritorno al Mondo Nuovo di A. Huxley e prova a fondere generi differenti fra loro, dallo spymovie alla commedia musicale.


Human Farm, come tutta la Trilogia Distopica, ha come obbiettivo quello di riportare a teatro generi narrativi che si sono allontanati dal palcoscenico, come la fantascienza, il triller, la distopia; generi desueti nei teatri ma che, attualmente, rimangono i più efficaci per avvicinarsi e parlare alle nuove generazioni. Volendo creare spettacoli per gli spettatori del domani, occorre riavvicinarsi ai gusti del pubblico, non basta solo trattare di temi e problematiche vicine ma occorre bensì ritrovare degli stili più accattivanti che possano essere comprensibili e affascinanti proprio per quel pubblico che non conosce nulla di teatro e che è cresciuto davanti ad uno schermo.

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