Niente, è andata così, Lorenzo non ce l’ha fatta. Un giorno si è risvegliato nel suo letto completamente putrefatto. Sarà che ha trent’anni e la plasticità neuronale ormai è andata scemando, sarà che vive una vita emotiva di precariato e una vita lavorativa di dipendenza affettiva, saranno l’ansia, lo stress, la sua scarsa capacità auto-imprenditoriale, o magari soltanto una dieta sbagliata, fatto sta che Lorenzo si è svegliato decomposto e ora gli tocca vivere in un corpo totalmente ossificato, perché di lui non rimane che uno scheletro. Difficile uscire di casa e farsi vedere in giro, per un morto vivente. Difficile raccontare a qualcuno la propria situazione.
Lorenzo si ritrova così a marcire chiuso tra le quattro mura della propria casa, incontrando il mondo sui social e discutendo con i propri demoni interiori su come affrontare la nuova mortifera condizione. Ma nessuna risorsa interiore è in grado di aiutarlo, perché anche il suo stesso inconscio è ormai diventato un grande social network di mostri e apparizioni fantasmatiche che lo invitano puntualmente alla positività, al sorriso, all’ottimismo incondizionato, all’autonomia e ad una solitaria auto-realizzazione, eliminando sul nascere dubbi, pensieri tragici o pessimismo. Impossibile trovare lo spazio, dentro o fuori di sé, per un po’ di sana disperazione. Impossibile coltivare la propria malinconia. Bisogna darsi da fare.
Presso Teatro Edi Barrio’s
Piazza Donne Partigiane, Milano
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