Spazio Teatro 89, Via Fratelli Zoia, Milano, MI, Italia
“Questo è un testo autobiografico sotto tanti punti di vista. Il protagonista e io abbiamo molto in comune: un’infanzia felice trascorsa in un bozzolo familiare protettivo, l’avanzata dell’integralismo in Algeria vissuta dall’interno, l’esilio, l’odio, la violenza, i sogni negati, la stanchezza, la perdita dell’identità e poi la consolazione trovata nella religione, fino a dimenticare le regole fondamentali della vita sociale. Lui, si muove nell’ideologia dell’odio professata dall’estremismo religioso. Io, all’inizio ne ero sensibile, poi me ne sono allontanato per tempo. Questa è la sola cosa che ci separa, ma fa totalmente la differenza. […] Qui racconto la mia storia, certo, ma anche quella di tanti altri giovani che vivono nelle periferie e gridano al mondo la loro disperazione senza essere ascoltati. Con tutta l’umiltà e la consapevolezza di non essere né il primo né l’unico, con questa testimonianza voglio farmi portavoce dei dimenticati qui in Francia.”
Hakim Djaziri
Traduzione Valentina Favella
Aiuto regia Natalia Mititelu
Voice over – madre Mariagrazia Pompei
Fonico Pier Francesco Pelle
Audio Innova – Università di Padova | Sistema interfaccia audio uomo-macchina
Produzione MAGMA06
Il testo è vincitore del Grand Prix du Théâtre 2018, finalista Premio Godot 2020, vincitore del Cross Channel Theatre e vincitore del Programma Contxto d’Artcena.
Durata 80 minuti
Spazio Teatro 89, Via Fratelli Zoia, Milano, MI, Italia
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