Lo spettacolo ruota intorno all’omonimo poema di Guido Celli, edito da “Sensibili alle foglie” nel 2019. L’argomento è quello antico del rapporto feroce fra un padre e un figlio, “giocato” e messo in corpo fra le fiamme vive del patriarcato, nell’incendio ripetuto e brutale del paterno e del suo amoroso requiem, ma, al contempo, in un contesto dialettico di offerta pedagogica indubitabile.
In questo modo la famiglia, istituzione sociale basata sulle più secolari e pervicaci astrazioni ideologiche, è ridotta alla pura essenza di rapporti di forza fondati istituzionalmente sulla violenza e sull’amore per la violenza. Ecco, sono questi rapporti di forza il tema poetico della pièce: sono rapporti di forza messi a nudo, decostruiti, capovolti e sublimati.
Un dialogo a due voci e a due registri, dove si mette in carne e in parola il privilegio crudo e abissale dell’infanzia, origine di ogni altro codice, sorgente di ogni racconto identitario. A far da sfondo alla pedagogia dei padri, la Roma degli anni Ottanta, invasa dall’eroina e dal riflusso contestatario.
INGRESSO GRATUITO
In scena presso Mercato Lorenteggio, via Lorenteggio 177, Milano
Ore 21.00
Organizzato da Dynamoscopio all’interno del progetto Life On Market
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