Teatro Fontana
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10 maggio 2022Sinossi
TRIPOFOBIALa paura dei buchi, o meglio, di tutte quelle piccole figure geometriche che vicine tra loro creano dei piccoli fori. Un gioco di immagini basate su accostamenti che si ripetono tridimensionalmente e che provocano un senso di disgusto e repellenza;
l’allarme si scatena grazie a un codice intrinseco, elaborato nei secoli dai nostri antenati, che salvaguarda il fobico dal pericolo di essere contagiato da forme parassitarie o di essere ferito da animali velenosi come ad esempio i serpenti.
Ansia, angoscia, paura, mille nomi per un’unica dimensione esistenziale: quella di temere di perdere il controllo sul mondo, sul nostro corpo, sull’altro.
Essere turbati da questo genere di cose può sembrare bizzarro per chi, come noi, trova affascinante un alveare strabordante di cunicoli. Ma nel momento in cui ci si imbatte in determinate immagini esemplificative della tripofobia, è inevitabile provare un leggero disagio.
È curioso notare come queste immagini nello specifico non riguardino il mondo animale, bensì prototipi di una mano o di un viso umano ricoperti di crateri oscuri e pullulanti.
Queste immagini offrono un assaggio di quella sensazione di ansia e di ribrezzo tipiche del caso: una reazione “umana” nei confronti di un’estetica in cui non ci si riconosce, lontana dai nostri canoni.
ROOTS
“Se ci si fermasse ad ascoltare il lavoro delle radici, chi riuscirebbe a dormire?”
In tutte le declinazioni possibili della parola Roots, radici, si evoca un’azione che connette intimamente due o più elementi e si richiamano molteplici significati: dal radicamento a un luogo, al rapporto tra il dentro e il fuori di sé, alla conoscenza delle proprie origini, al nutrimento e la connessione con la Madre Terra.
La performance indaga proprio la dinamica insita in questa parola e trova origine dall’esigenza di andare a fondo nelle cose, di conoscere, di domandarsi, di relazionarsi e smettere di fuggire dalle proprie radici. Attraverso il rapporto tra i due protagonisti ed archetipi della vicenda, i due corpi si incontrano in un contatto intimo e in un ascolto profondo per potersi sorreggere a vicenda e crescere. Si affideranno l’uno nelle braccia dell’altro ed eseguiranno la “danza” più spaventosa al mondo: l’atto di amare.
Informazioni
TRIPOFOBIADurata: 11′
Compagnia IVONA
Coreografia Pablo Girolami
Interpreti Pablo Girolami, Giacomo Todeschi
Musica Max Richter, Silver Mt Zion
ROOTS
Durata: 20′
Di Michela Priuli / DANCEHAUS Company Junior
Con Barbara Allegrezza, Niccolò Castagni
Produzione DANCEHAUSpiù
Ore 20:45