e

Terrore e miseria del III Reich

22

Maggio
Spettacolo teatrale realizzato dalla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi in collaborazione con Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Nota di regia

Quando Brecht scrisse Furcht und Elend des Dritten Reiches, composto per la maggior parte in esilio nel 1938, l’interezza dell’orrore, del terrore e della miseria del nazismo non si erano ancora manifestati. Auschwitz e i campi di sterminio, le camere a gas e le fosse comuni della Soluzione Finale si trovavano in un futuro prossimo ma ancora inimmaginabile; così come, naturalmente, l'orgia di massacri che oggi chiamiamo Seconda Guerra Mondiale. Per un pubblico contemporaneo, questi orrori formano inevitabilmente lo sfondo e la pressione fuori scena di questa strana e cupa opera teatrale, che riesce a essere allo stesso tempo preveggente e innocente.

Anche i più famosi atti di resistenza al nazismo si collocano nel futuro del 1938, dal coraggio di Sophie e Hans Scholl alla rivolta del ghetto di Varsavia. Tuttavia, Brecht vedeva quest'opera proprio nel contesto della resistenza: sperava che venisse rappresentata in clandestinità, formando un grido di protesta contro l'oppressione e l'occupazione nazista, e che pubblicizzasse i terrori del dominio nazista a livello internazionale, mantenendo la questione in primo piano nella coscienza pubblica e politica europea. A tal fine, incoraggiò i gruppi amatoriali e studenteschi a presentare queste, scene e ad aggiungere e ideare nuovo materiale a partire dalla propria esperienza. Brecht non vedeva Terrore e miseria solo come una composizione teatrale ma come un progetto per l'indignazione e la resistenza teatrale.

Nello spirito delle intenzioni di Brecht, sia gli attori sia il team creativo sono stati incaricati di pensare a come appaiono il terrore, la miseria e l'oppressione oggi, nei giorni di Bucha, Bakhmut e Mariupol, nel mondo di Trump e della Brexit, nell'era dei media digitali e della crisi climatica. Le prove hanno coinvolto un processo di improvvisazione e di creazione a partire sia dal materiale delle storie familiari durante il regime fascista in Italia, sia dall'esperienza vissuta dell'autoritarismo contemporaneo. Mentre la democrazia liberale in tutto il mondo è ancora una volta messa sotto pressione dal populismo e dal pregiudizio, questa produzione cerca di chiedersi: dove stiamo andando? O piuttosto, stiamo tornando *lì*?

Ben Naylor



Altre informazioni

Copyright © Suhrkamp Verlag AG, Berlin
Traduzione di Federico Federici ed E.C.
Aiuto regia Silvia D’Anastasio
Interpreti Valentina Apostoli, Simona Bordasco, Serena Decarli, Ilaria Felter, Lorenzo Gatto, Davide Orlando Gaudiosi, Francesca Giulia Geronimi, Flavio Innocenti, Zoe Marigo, Francesca Massari, Samuele Migone, Lorenzo Ribaudo, Francesco Santarelli, Maria Teresa Vannini, Valentina Verre, Cristian Zandonella, Andrea Zueneli
Consulenza rap e tutor musicale Mirko “Kiave” Filice
Sound design Andrea Centonza
Combat e intimacy Bethan Clark
Movimento scenico Davide Montagna
Assistente volontaria Emma Bolcato
Scene e costumi a cura delle allieve della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Scene Jiawen Chen, Martina Criconia, Camilla Garuglieri, Camilla Longoni, Francesca Mammana 
Costumi Beatrice Alberti, Sara Castrogiovanni, Valentina Corradini, Laura Mariani, Linda Valsecchi
Tutor scenografia e costumi Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera 
Davide Petullà, Claudia Botta
Direzione tecnica Paolo Latini
Luci Paolo Latini, Simona Ornaghi, Luigi Chiaromonte
Scenotecnica Alice Capoani, Mattia Franco, Mikela Pelivani, Sofia Marani
Sartoria Nunzia Lazzaro, Fabiola Soldano
Coordinamento organizzativo Lorenzo Vannacci
Produzione Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi
In collaborazione con Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera


Presso Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi - Sala Teatro - Via Salasco 4, 20136 Milano
Ore 20:00 (domenica 28 ore 16:00)
INGRESSO GRATUITO
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