Sinossi
“Ratamacue è un rudimento per lo studio del tamburo. Un rudimento è una frase musicale semplice. Che serve per comunicare. La batteria è una lingua straniera, con la sua grammatica, la sua sintassi, la sua analisi logica. Ratamacue è soggetto, predicato e complemento oggetto. È una frase che esprime un piccolo concetto.”Da Giotto a Yves Klein, da Michelangelo a Burri, dove la batteria diventa voce co-protagonista. La batteria intesa quindi come strumento ritmico in dialogo con la parola, al fine di sottolinearla e di amplificarla, creando di volta in volta atmosfere in perfetta sintonia con le immagini proiettate sullo schermo. Il ritmo cambia quando a cambiare è l’opera d’arte di cui si parla, il ritmo cresce, diminuisce e s’interrompe, instaurando un rapporto stretto con la parola stessa.
La narrazione prende in considerazione sia la storia dell’arte, sia la disposizione dei tamburi e dei piatti, che a loro volta diventano metafora del dipinto di cui si parla.
“Ratamacue” parte da un presupposto: l’arte forse va spiegata, ma va anche “ascoltata”; l’arte è significato e significante al tempo stesso. L’arte, come le percussioni, arriva dritta al cuore, toccando le nostre più profonde emozioni.