Ingresso gratuito su invito con prenotazione obbligatoria. Spettacolo in scena presso la Casa della Carità.
Lo spettacolo è in italiano, con sovratitoli in inglese
«Quando ho visto il primo sbarco a Lampedusa ero con mio padre – scrive Davide Enia, drammaturgo, interprete e regista dello spettacolo tratto dal romanzo Appunti per un naufragio (Premio Mondello 2018) –. Approdarono tantissimi ragazzi e bambine. Era la Storia quella che stava accadendo davanti ai nostri occhi. Nell’arco degli anni sono tornato sull’isola, costruendo un dialogo continuo con i testimoni diretti: pescatori, personale della Guardia Costiera, residenti, medici, volontari e sommozzatori». Le loro parole e, soprattutto, i loro silenzi sono diventati un racconto, testimonianza storica e percorso esistenziale: «Dalla registrazione delle loro voci – continua Enia – sono emersi frammenti di storie dolorosissime eppure cariche di speranza. Le loro parole aprivano prospettive e celavano abissi». La messa in scena di Davide Enia fonde diversi registri e linguaggi teatrali: gli antichi canti dei pescatori, intonati lungo le rotte tra Sicilia e Africa, e il cunto palermitano, sulle melodie a più voci che si intrecciano fino a diventare preghiere cariche di rabbia quando il mare ruggisce e nelle reti, assieme al pescato, si ritrovano i cadaveri di uomini, donne, bambini.
Produzione Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri
In collaborazione con Festival internazionale di narrazione Arzo
Organizzazione Luca Marengo
In collaborazione con Fondazione Casa della Carità
Foto Futura Tittaferrante
Sovratitoli in inglese a cura di Prescott Studio
Durata: 75’ senza intervallo
sipario.it
stratagemmi.it
teatro.it
Lo spettacolo è in italiano, con sovratitoli in inglese
Sinossi
Un racconto urgente, profondo, attuale per affrontare l’indicibile tragedia contemporanea degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo. Davide Enia mette in scena l’epopea di eroi odierni, tra vita e morte, che diventa metafora di un naufragio individuale e collettivo.«Quando ho visto il primo sbarco a Lampedusa ero con mio padre – scrive Davide Enia, drammaturgo, interprete e regista dello spettacolo tratto dal romanzo Appunti per un naufragio (Premio Mondello 2018) –. Approdarono tantissimi ragazzi e bambine. Era la Storia quella che stava accadendo davanti ai nostri occhi. Nell’arco degli anni sono tornato sull’isola, costruendo un dialogo continuo con i testimoni diretti: pescatori, personale della Guardia Costiera, residenti, medici, volontari e sommozzatori». Le loro parole e, soprattutto, i loro silenzi sono diventati un racconto, testimonianza storica e percorso esistenziale: «Dalla registrazione delle loro voci – continua Enia – sono emersi frammenti di storie dolorosissime eppure cariche di speranza. Le loro parole aprivano prospettive e celavano abissi». La messa in scena di Davide Enia fonde diversi registri e linguaggi teatrali: gli antichi canti dei pescatori, intonati lungo le rotte tra Sicilia e Africa, e il cunto palermitano, sulle melodie a più voci che si intrecciano fino a diventare preghiere cariche di rabbia quando il mare ruggisce e nelle reti, assieme al pescato, si ritrovano i cadaveri di uomini, donne, bambini.
Altre informazioni
Tratto da Appunti per un naufragio (Sellerio editore)Produzione Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri
In collaborazione con Festival internazionale di narrazione Arzo
Organizzazione Luca Marengo
In collaborazione con Fondazione Casa della Carità
Foto Futura Tittaferrante
Sovratitoli in inglese a cura di Prescott Studio
Durata: 75’ senza intervallo
Critica
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