Sinossi
Le parole di Virgilio sembrano uno storyboard, una sorta di sceneggiatura ante litteram e «attraverso quelle parole – dice Popolizio – cerco di creare vere e proprie immagini, di farvi vedere ciò che è scritto».Il tema è quello dell’inganno. L’immenso cavallo, dono dei Greci, viene trasportato nelle mura di Troia, ma si trasformerà per i troiani in una macchina di morte e distruzione. Alla corte di Didone, Enea narra, descrivendo con “indicibile dolore”, quella notte di violenza e di orrore.
Le musiche di Stefano Saletti, eseguite dal vivo in scena, sono arricchite dalla presenza del musicista iraniano Pejman Tadayon che suona il kemence, il daf e il ney, antichi ed evocativi strumenti della tradizione persiana. Le lingue usate sono il ladino, l’aramaico, l’ebraico e il sabir, antica lingua del Mediterraneo. Saletti utilizza strumenti come l’oud, il bouzouki e il bodhran per far risaltare le atmosfere animate da Massimo Popolizio e dalla voce limpida di Yasemin Sannino, che si muove tra melismi e scale di derivazione mediorientale. Una vera e propria “partitura” che fa di questa pièce un’operina a sé, dove la voce di Popolizio si fa corpo e materia.
Altre informazioni
Musiche eseguite dal vivo da Stefano Saletti, Yasemin Sannino, Pejman TayadonProduzione Compagnia Umberto Orsini
Foto di Giuseppe Distefano
Durata: 70’ senza intervallo
Lo spettacolo è a cura del Piccolo Teatro di Milano nell’ambito di “Estate al Castello”.
Critica
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