Sinossi
Nel 1980 Mario Perrotta ha 10 anni e da solo, una volta al mese, va in treno da Lecce a Milano, per vedere un po’ più spesso suo padre che lavora a Bergamo e per controllare “l’apparecchio ai denti”. In ogni viaggio viene affidato dalla madre a una famiglia di emigranti scelta sul momento. Brindisi, Bari, Pescara, Ancona, Rimini, Bologna, Parma, Milano, ma anche Zurigo, Stoccarda e Bruxelles… Nello spettacolo, tratto dall’omonima e fortunata trasmissione radiofonica per RAI Radio 2 in 15 puntate, si raccontano 3 fermate di quel treno, per 3 storie che ritraggono un’Italia sopravvissuta a un’epopea di umani affanni.La curiosità di Mario bambino alimenta la sua fantasia insieme ai racconti dei viaggiatori. Scorrono davanti ai suoi occhi le odissee degli italiani che negli anni sono stati costretti ad abbandonare i luoghi d’origine nella speranza di un’esistenza migliore. Attraverso la voce e lo sguardo di un bambino che mescola dentro di sé radici, tradizioni, rimpianti, dialetti, sogni, attese, Emigranti Esprèss è la narrazione di quei viaggi sul treno degli emigranti: non solo la rievocazione di storie italiane strappate alla dimenticanza, ma una sorta di poema popolare che commuove e fa riflettere.
"Pensato per la radio, Emigranti Esprèss fu la naturale conseguenza di un progetto nato nel 2003 finalizzato alla creazione di due spettacoli teatrali sull’emigrazione italiana del dopoguerra. Quei due spettacoli (Italiani cìncali e La turnàta) sono stati un po’ la mia fortuna, mi hanno fatto conoscere nell’ambiente teatrale e quel successo generò altre occasioni prima inimmaginabili. Tra queste, la possibilità di pensare una trasmissione per Radio 2 Rai e, in seguito, un romanzo per Fandango Libri, un’opera lirica. In quegli anni insomma, molte cose sono accadute, tutte molto in fretta, e per poterle tenere tutte assieme senza che prendessero il sopravvento diventando un produrre senza meta, ho dovuto spesso fare appello col pensiero alla radice di quel mio interesse per l’emigrazione: i miei viaggi di bambino sul treno degli emigranti, il ricordo dei loro sguardi “di partenza” e quelli “d’arrivo” e poi, dopo molti anni, il mio tornare sulle loro tracce alla ricerca dei racconti di quella gente, racconti fissati per sempre su centinaia di audiocassette: 150 ore di interviste, raccolte tra il 2002 e il 2003 mentre preparavo il primo dei due spettacoli. Agli emigranti e alle loro vite coraggiose ho dedicato tutti quei successi e oggi non so dove ancora mi porterà questo capitolo mai chiuso del mio percorso di uomo di teatro, ma so che manca all’appello il cinema ed è di pochi giorni fa la proposta italo-svizzera di lavorare a un’ipotesi cinematografica de La Turnàta. Insomma: senza fine."
Mario Perrotta
Altre informazioni
Presso Presso Cortile d'Onore di Palazzo SormaniCorso di Porta Vittoria 6, Milano